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15/02/2018 nazionali

Stop ai giornalisti autonomi senza diritti e sottopagati

Appello della Clan Fnsi ai candidati alle elezioni

«Professionisti sottopagati, sfruttati e ricattabili non possono garantire una cronaca davvero indipendente, né quel diritto di critica vitale per una società civile», osserva la Commissione nazionale lavoro autonomo. Tra le richieste: l'emanazione del decreto ministeriale con i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi e la piena attuazione della legge sull'equo compenso.

Stop ai giornalisti autonomi senza diritti e sottopagati. La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, a nome dei colleghi senza contratto, precari e sottopagati, rivolge un appello a candidati e forze politiche in lizza per le elezioni del 4 marzo 2018 affinché si impegnino su temi quali l'emanazione del decreto con i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi da parte del ministero della Giustizia; la piena attuazione della legge sull'equo compenso ai giornalisti lavoratori autonomi; il sostegno all'informazione digitale di qualità; il contrasto alla diffusione delle fake news e dei discorsi di odio.

«Solo giornalisti nelle condizioni di poter contrattare le proprie condizioni di lavoro ed indipendenti dal punto di vista economico possono garantire un'informazione accurata, autorevole e senza condizionamenti. Viceversa dei giornalisti sottopagati, sfruttati e ricattabili non possono garantire una cronaca davvero indipendente, né quel diritto di critica vitale per una società civile», osserva la Commissione.

Oggi in Italia i giornalisti collaboratori esterni, pagati 'a pezzo', sono il 65% della categoria e sempre più «la dorsale dell'informazione italiana è composta da professionisti non contrattualizzati, precari, autonomi e freelance che quotidianamente informano i cittadini dai consigli comunali, dalle aule dei tribunali, dalle periferie e dal Parlamento», incalza la Clan.

Giornalisti con la 'schiena dritta', ma pagati con compensi quasi sempre ridicoli. «Compensi – conclude l'appello – imposti da editori-committenti forti, fortissimi; tanto che la possibilità di una 'trattativa tra le parti' è del tutto assente: i compensi, spesso avvilenti o inaccettabili, vengono decisi unilateralmente dal datore di lavoro».

PER APPROFONDIRE 
Di seguito il testo integrale dell'appello.