Lorusso: "L'Inpgi non è un bancomat"
«L’Inpgi non è il bancomat delle imprese che ristrutturano. Prima che agli ammortizzatori sociali le aziende pensino a rivedere gli altri costi». Così il segretario Lorusso durante una riunione con i giornalisti marchigiani ad Ancona. In mattinata confronto con il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo.
«Non si può pensare che l'istituto di previdenza sia il bancomat delle imprese. L'Inpgi non è il bancomat di nessuno. E non si può pensare di scaricare il costo del lavoro sull'Inpgi al primo stormir di fronde: prima di pensare agli ammortizzatori sociali bisogna rivedere seriamente tutte le voci di costi aziendali nel loro complesso, anche sulle retribuzioni e poi eventualmente chiedere la solidarietà degli istituti di categoria». Lo ha detto il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, a margine di un incontro con i colleghi marchigiani organizzato ad Ancona dal Sigim.
La fase di recessione per il settore editoriale non è finita – ha aggiunto Lorusso –. Ci sono aziende di una certa consistenza che annunciano piani di ristrutturazione, quindi ulteriori tagli al costo del lavoro, ulteriori tagli agli organici. Ma noi riteniamo che le fasi di criticità non si possano affrontare solo ragionando in termini di tagli, bisogna pensare anche a investimenti e nuovi prodotti editoriali, cosa che nel nostro mondo si fa molto poco ed è un errore».
Il segretario generale della Fnsi ha poi ribadito: «Le criticità aziendali vanno affrontate con senso di grande responsabilità ed è impensabile continuare a ragionare, come si è fatto fino ad oggi, di utilizzare l'Inpgi come bancomat. L'Inpgi si fa carico degli ammortizzatori sociali quando c'è la necessità di affrontare gli stati di crisi, sostenendo il reddito di chi è in cassa integrazione o in solidarietà. Ma deve essere chiaro che prima di accedere agli ammortizzatori sociali vanno ristrutturati o rivisti i costi aziendali».
Affrontando poi la questione della recente legge di riforma del sistema dell’informazione, Lorusso ha auspicato che «ci sia una interlocuzione con il Governo, assieme agli editori, sui decreti attuativi della legge sull'editoria». Decreti che dovranno essere messi a punto dal Governo stesso.
«L'attesa di molti – ha concluso Lorusso – è concentrata sui fondi per i prepensionamenti e sui nuovi criteri per accedere ai prepensionamenti, ma è impensabile ragionare solo di uscite. Se ci sono le risorse per le uscite, bisogna prevederle anche per rilanciare l'occupazione. Fermo restando che bisogna consentire alle aziende di chiudere le fasi di ristrutturazione avviate, poi bisogna porsi il problema di come si rilancia il settore. Senza la ripresa dell'occupazione, qualsiasi operazione di ristrutturazione, anche degli enti di categoria, sarà di cortissimo respiro».
In mattinata il segretario generale della Fnsi e i vertici del Sigim hanno anche incontrato il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, per affrontare alcuni degli aspetti più rilevanti legati all'informazione locale. Mastrovincenzo, che è responsabile dell'informazione e dei Corecom per la Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali italiani, si è detto disponibile ad organizzare un incontro specifico sui problemi legati alle emittenti televisive locali che – evidenzia una nota – stanno attraversando «un periodo particolarmente complicato e difficile».