MESSAGGERO MARCHE: CHIAREZZA E RISPETTO PER REDATTORI E COLLABORATORI
Il Consiglio direttivo del Sigim, riunitosi ad Ancona in data odierna, denuncia la situazione di intollerabile incertezza vissuta dal Messaggero nelle Marche. Da mesi si infittiscono le voci sulla possibile chiusura della redazione di Ancona, l’ultima superstite in regione, la struttura che quotidianamente assicura l’uscita delle edizioni Marche, Pesaro e Ancona. La chiusura della redazione sarebbe una perdita gravissima per il giornalismo delle Marche e per il pluralismo informativo della regione, giacché è noto che mai il mercato riassorbe interamente le copie perdute in seguito a chiusure.
Il Sigim chiede al Coordinamento sindacale della Caltagirone editore, alle altre Associazioni di stampa territorialmente competenti, alla Federazione nazionale stampa italiana, alla Regione Marche (Assemblea e Giunta), un’iniziativa forte e tempestiva per ottenere dall’editore le necessarie e ineludibili risposte. Il Sigim, che pur non ha mai firmato gli accordi ministeriali di crisi, ritenendoli totalmente privi di qualsiasi contenuto di rilancio, ricorda come il piano approvato non prevedesse altri interventi straordinari sino al termine del processo di ristrutturazione.
Particolare timore suscita in questo quadro la mancanza della benché minima informativa ai collaboratori della testata, cinquanta famiglie che vivono del lavoro al Messaggero e la cui sorte merita attenzioni almeno pari a quelle dovute ai redattori, impegnati da oltre un anno nella faticosa quotidianità per assicurare la presenza della testata nelle Marche a dispetto delle precedenti – incongrue – chiusure a Pesaro e Ascoli Piceno.
Ancona, 1 giugno 2016