«Il Gruppo Caltagirone Editore, dopo 20 anni di partecipazione attiva nella Fieg, ha deciso oggi di abbandonare l'associazione per diversità di vedute in merito al futuro del settore e allo sviluppo dello stesso. Contestualmente si sono dimessi tutti i rappresentanti del Gruppo ivi compreso il Cav. Francesco Gaetano Caltagirone e Azzurra Caltagirone, vicepresidente dell'associazione». Lo comunica una nota del gruppo.
Con una nota di segno contrario la Fieg precisa che la scelta del Gruppo di uscire dalla associazione è conseguente alla decisione del Comitato di Presidenza che, all'unanimità con una sola astensione, aveva invitato le società editrici di Messaggero, Mattino e Gazzettino a riconsiderare una iniziativa assunta al di fuori non solo delle scelte, ma anche delle logiche associative».
Tradotto: gli altri editori non hanno gradito la rottura unilaterale del contratto con i poligrafici operata dal gruppo romano. Decisione all'origine di vaste agitazioni e scioperi (anche dei giornalisti) per opporsi a questa scelta.
Il presidente della Fieg, Maurizio Costa (presidente di Rcs), d'intesa con i rappresentanti del comitato esecutivo della Fieg il 19 aprile aveva chiesto al Gruppo Caltagirone di rivedere la decisione presa a fine febbraio aprendo le procedure di cessione di ramo d'azienda delle aree produttive del Gazzettino di Venezia (dov'è stato licenziato un lavoratore), del Mattino di Napoli (tre i licenziati) e del Messaggero.
Secondo il piano, 77 addetti ai servizi delle tre testate (amministrativi, diffusione, ufficio del personale, segreteria di redazione) dal 1° aprile sono quindi passati a Servizi Italia 15 srl, società appositamente costituita, ai cui dipendenti viene applicato il contratto del commercio che, tra l'altro, non prevede gli interventi della legge 416 dell'editoria in materia di ammortizzatori sociali (come i prepensionamenti) e il riconoscimento del cosiddetto Fondo Casella.
I lavoratori cosiddetti 'produttivi' (stampa, prestampa, archivio, servizi tecnici informatici, area di preparazione, rotative) del Mattino e del Messaggero sono passati, invece, alle nuove Stampa Napoli 2015 srl e Stampa Roma 2015.
Caltagirone sostiene di non aver infranto nessuna regola né accordo e di fronte all'ultimatum del 19 aprile di rivedere le sue decisioni ha risposto con l'addio alla Fieg.
I Cdr delle testate del gruppo Caltagirone, le associazioni regionali di stampa competenti (tra le quali il Sigim) e la Fnsi seguono con attenzione la vicenda.
(Fonti: Ansa-Agi-Sigim-Fieg-Primaonline)