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20/11/2015 nazionali

RIFORMA CONTRIBUTI EDITORIA, LORUSSO ALLA CAMERA: SI' A INTERVENTI RAPIDI E MIRATI

Il Sigim comunica:

"Riapre il cantiere legislativo sul finanziamento pubblico all'editoria.  Dopo la bocciatura della proposta del Movimento 5 Stelle di abolizione di ogni forma di contributo, è ripreso in Parlamento il più largo confronto sul tema. La commissione Cultura alla Camera ha infatti dato il via alle prime le audizioni informali sulle proposte presentate dall’onorevole Coscia (Pd) il 22 settembre e dall’onorevole Annalisa Pannarale (Sel, ora confluita in Sinistra italiana) il 5 ottobre. Due testi che gli stessi relatori auspicano possano confluire in un unico documento visto che la nuova proposta condivide con la prima almeno parte del titolo: “Istituzione del Fondo per il diritto all’informazione e per il finanziamento pubblico dell’editoria”. 

Differenze principali? Nel testo di Sel/Sinistra italiana non si fa riferimento alle “deleghe al governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria”, come nel primo testo. E, sempre nel nuovo provvedimento, tornano tra i potenziali beneficiari del finanziamento le imprese che editano organi di informazione dei partiti politici, così come compaiono riferimenti espliciti alle imprese radiofoniche. 

Entrambe le proposte puntano invece - e questo è l'elemento forte apprezzato dal sindacato giornalisti - sulla qualità dei rapporti di lavoro instaurati con i dipendenti, giornalisti e non, sulle start up, con particolare attenzione alle pubblicazioni che utilizzano le nuove tecnologie e sviluppano strategie multimediali, e sulla tutele delle minoranze culturali e linguistiche.

Ieri è stata udita la Fnsi rappresentata dal segretario generale Raffaele Lorusso e dal direttore Giancarlo Tartaglia. La Fnsi ha espresso parere favorevole alle ipotesi di riforma, pur con alcune perplessità, invitando ad approvare rapidamente un testo che contribuisca a risolvere la crisi di settore con i suoi ingenti costi sociali ed economici.

La Fnsi ha fatto notare che solo un'adeguata dotazione economica del Fondo potrebbe consentire interventi di socialità per la lotta al precariato, per il finanziamento degli ammortizzatori sociali e il sostegno all'innovazione tecnologica.

Secondo la Fnsi è inderogabile che le aziende interessate a usufruire del ricostituendo Fondo siano obbligate per legge alla regolarità retributiva, previdenziale e contrattuale (vedi memoria consegnata dalla Fnsi alla commissione Cultura e video dell’audizione trasmesso dalla web tv della Camera).

La proposta del Pd si presenta come una riforma complessiva del sistema dell’editoria, riguardando anche  il sistema della distribuzione, i meccanismi per i prepensionamenti dei giornalisti e la riorganizzazione del Cnog (il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti). 

La proposta di Sel/Si focalizza maggiormente l’attenzione sul finanziamento del costituendo fondo, indicando tra le possibili fonti di introito nuove norme antielusione fiscale nell’economia digitale e un contributo di solidarietà a carico degli operatori della filiera pubblicitaria. 

Si tratta, ad ogni modo, di provvedimenti compatibili tra loro: se il relatore della proposta Pd, Roberto Rampi, nel presentare il testo in Commissione auspica "una convergenza verso un testo comune", anche la prima firmataria dell'altro provvedimento depositato da Sel/Sinistra italiana, Annalisa Pannarale, si augura “la convergenza di tutta la Commissione su un testo condiviso da maggioranza e opposizione", anche se è improbabile che M5S voglia recedere dalla sua posizione. Il Sigim informerà i colleghi sull'evoluzione del dibattito".

Ancona, 20 novembre 2015

Fonti: Fnsi / Ansa