'Grazie, cari marchigiani'. Dopo il pestaggio Enrico Barbetti reagisce da 'nerista'. Di razza
Il Sigim e il Gruppo cronisti marchigiani comunicano: "La più grande e affettuosa solidarietà espressa dal Sigim e dal Gruppo cronisti marchigiani ad Enrico Barbetti, dopo l'aggressione di sabato pomeriggio ad opera di un gruppo di anarchici (che già avevano distrutto l'auto del segretario federale della Lega, Matteo Salvini), trova la pronta risposta del nostro associato e collega, da dieci anni nerista di punta del Resto del Carlino a Bologna dopo esordi assai fruttosi tra Pesaro e Ancona.
'Grazie cari marchigiani' ci ha scritto Enrico via sms. Un sms che testimonia il filo 'carlinista' - mai interrottosi - che unisce Ancona a Bologna passando da Mondolfo, dove Enrico ha mosso i suoi primi passi.
La vile aggressione venti contro uno che Enrico ha subìto (gomito fratturato, un mese di gesso) e che lui stesso ha raccontato con la sua cifra asciuttissima a pagina 3 dell'edizione domenicale de il Resto del Carlino, e, per chi se lo fosse perso, anche sul web all'urlhttp://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/aggressione-anarchici-giornalista-carlino-1.383603#1, deve spingere stampa, istituzioni, politica e forze dell'ordine, a rinforzare la vigilanza sul tema della libertà di stampa e sui rischi che corre chi vuol informare senza omissioni.
Da questo punto di vista la solidarietà espressa a Enrico, oltre che dal Sigim e dal Gruppo cronisti marchigiani, anche dai Cdr di Carlino, Nazione, Qn, Repubblica, dall'Aser (Associazione stampa dell'Emilia Romagna) e dalla Fnsi, è la miglior compagna di viaggio.
Anche la politica ha preso nota di quanto accaduto a Bologna: il sintomo di un'intolleranza strisciante che può colpire ovunque.
Il giornalismo vero, portatore di diritti costituzionalmente garantiti, andrà naturalmente avanti. Come andrà avanti il nostro collega. Che già lo ha scritto: "Quanto è successo è grave, ma non per questo smetterò di fare il cronista". Ben fatto, Enrico".
Ancona, 9 novembre 2014