Giornata nazionale del silenzio per il contratto entro la fine di giugno e una manifestazione a luglio
Una giornata nazionale del silenzio per il contratto, per le leggi di riforma del settore, per difendere l’autonomia e la solidità finanziaria dell’Istituto di previdenza dei giornalisti Inpgi, contro il disegno di legge Mastella sulle intercettazioni.
Il blocco delle procedure di consultazione in sede sindacale sugli stati di crisi, le casse integrazioni e prepensionamenti previste dal contratto di lavoro.
Una manifestazione nazionale a luglio insieme alle confederazioni sindacali e un’altra il 5 novembre a livello europeo. Queste alcune delle decisioni assunte dalla giunta della Federazione della Stampa anche in seguito all’atteggiamento ostruzionistico e dilatorio assunto dalla Fieg non soltanto sul rinnovo contrattuale ma, nei giorni scorsi, anche al tavolo di riforma del mercato del lavoro giornalistico e in particolare sulla bozza del Governo relativa alle nuove norme di tutela dei collaboratori, dei freelance e dei precari.
La Giunta della Fnsi, che ha approvato la proposta del Segretario Generale di confermare la scadenza congressuale a fine novembre, ha giudicato insostenibile l’attuale situazione di totale paralisi delle relazioni sindacali. Così come il sindacato dei giornalisti respinge tutti i tentativi di limitare la libertà dell’informazione e il diritto di cronaca negando ai cittadini una garanzia costituzionale.
La giornata del silenzio si svolgerà entro la fine del mese di giugno sia nella carta stampata sia nell’emittenza radiotelevisiva nazionale, pubblica e privata, sia nei nuovi strumenti della comunicazione. Da subito la giunta esecutiva e il dipartimento sindacale informeranno i comitati e i fiduciari di redazione che il Sindacato dei Giornalisti intende rispondere al blocco della contrattazione da parte degli editori con la sospensione della disponibilità a discutere piani di ristrutturazione che comportino un ulteriore aggravamento della crisi occupazionale, nuovi tagli di giornalisti dipendenti, casse integrazioni e prepensionamenti, che comporterebbero costi insostenibili a carico dell’Inpgi.
La Fnsi, ovviamente, rispetterà la legge e parteciperà a tutte le iniziative di consultazione nelle sedi ministeriali. Il Sindacato è e continuerà a essere al fianco di tutti i comitati di redazione, a rappresentare quindi, sia a livello nazionale che regionale, una sede di analisi delle situazioni aziendali mettendo a disposizione i propri uffici e i consulenti.