Stato di crisi al Corriere Adriatico, siglato l'accordo al Ministero del Lavoro
Dopo le due fumate nere in sede aziendale e in sede Fieg è stato raggiunto al Ministero del Lavoro l’accordo sullo stato di crisi al Corriere Adriatico. Erano presenti per il Corrirere Adriatico Spa il Presidente Massimo Garzilli, il Direttore Paolo Traini, il Dirigente Salvatore Stagira; per la Fnsi il membro della Giunta Esecutiva e Responsabile nazionale del Coordinamento Cdr Luigi Ronsisvalle e il funzionario Giampaolo Gozzi; per la Fieg Sergio Moschetti; per il Cdr Roberto Mencarini, Lorenzo Furlani, Fabio Quirici e Alessandra Camilletti.
Il piano prevede la chiusura della redazione di San Benedetto e l’esubero di 6 giornalisti di cui 3 pre-pensionati con la Legge 416 e 3 distaccati (2 sono già da metà giugno al Messaggero nelle redazioni di Pescara e Perugia, mentre il terzo passerà non prima di dicembre alla redazione di Ascoli).
L’accordo è stato raggiunto dopo il ritiro da parte dell’Azienda di tutte quelle parti considerate “irricevibili” dal sindacato alla luce di quanto avvenuto al Messaggero e al Gazzettino.
In particolare è stata tolta la previsione dell’applicazione dell’art. 36 della Legge 416 (che prevede il licenziamento al termine del periodo di integrazione salariale) e la previsione di considerare esubero e di gestire con le strumentazioni previste per l’eccedenze strutturali ogni eventuale assunzione resa cogente da decisioni esterne all’Azienda (es.: sentenze del Giudice del lavoro).
Il piano avrà durata per 12 mesi a decorrere dal 1° agosto 2011.