Giornalisti e Editoria: un passo avanti importante per il lavoro autonomo giornalistico e contro il precariato.
L’apertura del Sottosegretario Bonaiuti ad una giusta considerazione dei problemi del precariato giornalistico è rilevante e apprezzabile. Il suo parere favorevole al progetto di legge Moffa per l’equo compenso del lavoro autonomo è un passo avanti importante verso la definizione di equilibri economici e di welfare avanzati e rispettosi del lavoro dei colleghi qualunque sia la forma in cui esso viene richiesto o prestato. Tutta la professione aspira a chiari processi riformatori per l’editoria e per il lavoro.
Come ha ricordato il Sottosegretario nella sua audizione alla Camera, richiamando le problematiche e le proposte a lui presentate, anche recentemente, dalla Federazione Nazionale della Stampa, a Palazzo Chigi, i giornalisti che operano in condizioni di precariato in forme di lavoro atipico hanno bisogno di protezioni sociali di legge e di adeguati riconoscimenti, anche per meglio garantire e tutelare la qualità e la libertà dell’informazione.
L’avvio del processo legislativo sul PDL Moffa, che pare raccogliere sensibilità diffuse sul tema che sembrano largamente condivise da quasi tutti i gruppi politici, ai quali, con l’On.le Bonaiuti, va il nostro riconoscimento, è una buona notizia che va incoraggiata per uno sviluppo coerente nel proseguimento dei passaggi parlamentari di consultazione e decisione. Sul merito delle opzioni che possono rendere più efficace la proposta di legge, la Fnsi, grazie anche alle evidenze documentate dal “Libro bianco sul lavoro nero” sull’attività giornalistica, al lavoro della sua Commissione Freelance e alle determinazioni del suo ultimo congresso, parteciperà alla imminente audizione decisa oggi dalla Commissione Cultura della Camera con una specifica base di analisi e di proposte, sia per l’equo compenso sia per un welfare attivo per il lavoro autonomo Sarà molto importante l’assunzione di consapevolezza e responsabilità, accanto al legislatore, di tutte le parti sociali, nella convinzione che lavoro autonomo e lavoro dipendente giornalistico debbano convivere efficacemente su un piano di pari dignità in un quadro di stabilità e soprattutto sviluppo dell’industria dell’informazione e del suo sistema imprenditoriale.