Severini e Lavagnoli vicesegretari Sigim
Il Consiglio direttivo del Sigim, nelle due riunioni del 21 e 23 marzo ha provveduto ad integrare gli incarichi interni dopo le dimissioni dei due vice segretari Silvia Sinibaldi e Aurelio Nordio. Dopo un ampio dibattito, nel corso del quale Silvia Sinibaldi ha chiarito i motivi alla base della sua decisione, il direttivo ha accolto le dimissioni ed ha eletto quale vice-segretario Piergiorgio Severini (che in passato ha anche ricoperto l’incarico di segretario del sindacato), mentre vice segretario della componente dei collaboratori è stato eletto Nevio Lavagnoli, entrambi consiglieri nazionali Fnsi.
Nel corso del direttivo è stato anche approvato un programma di lavoro del sindacato da svolgere in attesa del rinnovo del Direttivo stesso che si terrà in autunno insieme con le elezioni per la scelta dei delegati per il congresso nazionale della Fnsi.
Inoltre il Direttivo sollecita la Federazione Nazionale della Stampa a individuare tutte le iniziative necessarie (sulla scorta del documento approvato al termine della Conferenza dei Cdr tenutasi a Roma il 14 marzo scorso) per una ripresa forte della mobilitazione della categoria per il rispetto del diritto al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, che continua ad essere negato dagli editori della Fieg che rifiutano ogni trattativa nonostante i richiami delle più alte cariche dello Stato. Valuta positivamente i risultati conseguiti con gli scioperi e le altre manifestazione di protesta promosse dalla Fnsi, che hanno posto al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni locali e nazionali la grande questione democratica, che si è determinata con il rifiuto di un confronto contrattuale, la cui gravità è stata riconosciuta dal primo dibattito parlamentare della storia dedicato esclusivamente alla vertenza dei giornalisti e dall'ampia solidarietà senza precedenti manifestata da tutte le forze politiche, sindacali e sociali.
Il Direttivo del Sigim esprime apprezzamento per l’azione della Fnsi tesa a far valere le ragioni dei giornalisti italiani ai tavoli aperti dal Ministero del Lavoro su questioni centrali per il futuro della nostra professione, come quelli del Mercato del Lavoro e della Riforma dell'Editoria, sedi nelle quali devono essere affermati principi e norme contro la precarietà del lavoro e lo sfruttamento del lavoro nero per l'autonomia delle redazioni, contro le sovvenzioni a pioggia calibrando i contributi dello Stato su esigenze reali e sul rispetto delle garanzie, dei diritti e dei doveri contrattuali.
Il Direttivo del Sigim chiede un intervento urgente del Governo per attuare, con gli strumenti di legge esistenti, le delibere di riforma dell'Inpgi, bloccate dalla Fieg causando un enorme danno economico alle casse dell'istituto della previdenza giornalistica e ipotecando il futuro assicurativo e pensionistico dei giornalisti più giovani.