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11/06/2010 regionali

Sciopero contro la legge bavaglio

Ieri l’aula del Senato ha approvato il testo del disegno di legge sulle intercettazioni che contiene norme fortemente limitative del libero esercizio della professione giornalistica.
La Federazione della Stampa, che in questi mesi si è attivata per contrastare l’approvazione di questo provvedimento, ha messo in cantiere una serie di iniziative tese a sensibilizzare l’opinione pubblica e a contrastare l’iter procedurale nella fase di passaggio in terza lettura alla Camera dei Deputati.
In questo quadro la Giunta Esecutiva ha deliberato di proclamare uno sciopero di tutta la categoria da attuarsi l’8 luglio nella carta stampata e il 9 nelle radio e televisioni in modo da realizzare una giornata di “rumoroso silenzio” per protestare contro questo provvedimento in occasione della presumibile approvazione in Commissione Giustizia alla Camera e del passaggio alla discussione in aula.
Ovviamente, qualora il calendario dei lavori parlamentari dovesse mutare le date dello sciopero verranno adeguate.
Nel frattempo, però, è necessario che tutta la categoria, in particolare nelle redazioni, si  mobiliti per significare la gravità del momento e la pericolosità insita in una normativa restrittiva che limiterebbe gravemente, se approvata, il diritto dei cittadini ad essere informati.
La Federazione della Stampa in questi giorni mantiene uno stretto rapporto con gli editori per mettere in atto una comune iniziativa, mediante la pubblicazione nelle prime pagine di tutti i giornali di un testo di protesta. L’intesa con gli editori è in questo momento in corso di perfezionamento.
E’ comunque necessario che sia dedicato il massimo impegno per evidenziare i danni che il provvedimento arrecherebbe alla libertà di informazione. Per questo, tutti i comitati di redazione sono invitati a intervenire, anche ai sensi delle previsioni contrattuali, perché sulle loro testate sia dato ampio spazio all’informazione su questa vicenda e per concordare con i direttori forme di evidenziazione del pericolo che si corre, mediante richiami, occhielli, segni grafici, o qualsiasi altra iniziativa si dovesse ritenere efficace.



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