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17/05/2010 regionali

Il Sigim inaugura lo sportello freelance

“La professione sta cambiano, anzi è già cambiata. Chi intraprende il mestiere di giornalista sempre più spesso lo fa seguendo un percorso esterno alle redazioni delle aziende editoriali (carta stampata, on line, radio, tv, uffici stampa) e con tipologie di contratto fra le più diverse. È la realtà quotidiana di tanti colleghi giovani e meno giovani che attesta questa evoluzione o involuzione del mercato occupazionale nell’informazione”. Lo ha detto la giornalista Monica Andolfatto, responsabile dello Sportello Freelance del Veneto (il primo in Italia) e membro del comitato amministratore della Gestione separata INPGI, intervenendo all’inaugurazione dello Sportello Freelance attivato dal Sigim, il Sindacato dei giornalisti marchigiani. Si tratta di un servizio studiato ad hoc per i giornalisti precari e liberi professionisti delle Marche. Lo sportello offrirà con l’ausilio dei legali e del fiscalista del Sigim, consulenza in materia legale (recupero crediti e rispetto delle norme contrattuali); chiarimenti sull’Inpgi 2; stesura di contratti co.co.co. e di consulenza professionale; consulenza in materia fiscale; uffici stampa; tutela sindacale di varia natura. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti Roberto Mencarini, segretario del Sigim, Fabio Paci, amministratore del Sigim e responsabile dello sportello Freelance delle Marche, Vincenzo Varagona, fiduciario regionale Inpgi. Gli interessati, possono rivolgersi alla segreteria del Sigim per avere informazioni e conoscere le modalità per accedere al servizio. “Il sindacato – ha aggiunto la Andolfatto – non può limitarsi a registrare il cambiamento, ma deve analizzarlo, gestirlo e predisporre strumenti adeguati per affrontare le nuove sfide con un approccio unitario. Occorre rendersi conto che non ci sono più garantiti e che la difesa di tutti i "giornalismi" nelle varie articolazioni è presupposto decisivo per il futuro della professione. Per i freelance, gli sportelli sul territorio grazie all’impegno delle associazioni regionali, e la commissione nazione in seno alla Fnsi sono risposte, strumenti operativi validi, ma serve il massimo coinvolgimento di tutti. L’esperienza ormai decennale del Veneto è senz’altro positiva perché attorno allo sportello è nata e cresciuta una sensibilità che ha permesso la costituzione di Re:fusi, il coordinamento regionale dei giornalisti freelance, con l’ingresso diretto di rappresentanti negli organismi del Sindacato».

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