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25/11/2008 regionali

Sigim / Proposta emendamento comma 3 art. 7 L.R. 51/97 ("Norme per il sostegno dell'informazione e dell'editoria locale")

Lettera anticipata via e-mail e via fax

N° prot. 1560


Al Presidente della Giunta regionale delle Marche
Gian Mario Spacca


Al Presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche
Raffaele Bucciarelli
        

All'Assessore al Bilancio della Giunta regionale delle Marche
Pietro Marcolini
 

All'Assessore al Personale della Giunta regionale delle Marche
Paolo Petrini
 

Al Presidente della Seconda Commissione Assembleare
- Bilancio, Programmazione, Personale -
dell'Assemblea legislativa delle Marche
Giuliano Brandoni

e p.c.

Ai Capigruppo consiliari dell'Assemblea legislativa delle Marche
Loro Sedi

Mirco Ricci (PD)
Franco Capponi (FI)
Fabio Pistarelli (AN)
Cesare Procaccini (PDCI)
Francesco Massi (PLM)
Luigi Viventi (UDC)
Massimo Binci (SD)
Franco Sordoni (IDV)
Lidio Rocchi (GM)
Giuliano Brandoni (PRC)

e p.c.

Ai membri della Seconda Commissione
dell'Assemblea legislativa delle Marche
 
Fabio Pistarelli (AN) – Vice Presidente
Sara Giannini (PD)
Luigi Minardi (PD)
Marco Luchetti (PD)
Vittorio Santori (FI)

Loro sedi

e p.c
 
Dr. Mario Becchetti
Capo di Gabinetto della Giunta regionale Marche
 
Dr.ssa Paola Santoncini
Direttore generale assemblea legislativa delle Marche
 
Dr. Sauro Brandoni
Dirigente Servizio Personale Giunta Marche
 
Dr. Alberto Panunzi
Dirigente Servizi Personale Assemblea legislativa delle Marche

Loro sedi

e p.c.

Franco Siddi Segretario generale Fnsi
Giovanni Rossi Segretario generale aggiunto Fnsi
Roberto Natale Presidente Fnsi
Giancarlo Tartaglia Direttore Fnsi
Marcello Ciamaglia Presidente Gus Marche

Loro sedi
 
e p.c.

Gianni Rossetti
Presidente del Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti delle Marche

Sua Sede

 
Oggetto: Emendamento alla legge regionale n. 51/97 / Applicazione  della parte giuridica del CCNL Fnsi-Fieg ai  giornalisti dipendenti in servizio alla Regione Marche.
 

Egregio Presidente della Giunta,
Egregio Presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche,
Egregi Assessori,
Egregio Presidente della Seconda Commissione,


in qualità di Segretario del Sindacato Giornalisti delle Marche, prendendo spunto dall'apprezzabile disponibilità al ragionamento su questioni di sistema  mostrata dalle delegazioni della Regione nel corso delle trattative – sin qui insoddisfacenti – per l'integrativo dei giornalisti degli Uffici stampa di Giunta e Consiglio scaduto il 31 dicembre 2005 e mai rinnovato,

                                               PROPONGO

alla vostra valutazione un emendamento alla L.R. n. 51/97 (“Norme per il sostegno dell’informazione e dell’editoria locale”) attraverso il quale consentire l’applicazione non solo economica ma anche giuridica del Contratto nazionale di categoria dei giornalisti ai dipendenti  iscritti all'albo dei giornalisti operanti negli uffici stampa e nelle attività di informazione della Regione Marche.

In base alla L.R. n. 51/97 tutti i colleghi giornalisti in servizio alla Regione Marche sono attualmente inquadrati  secondo il CCNL di categoria solo per la parte economica. Manca l'adozione della parte normativa, storico vuoto che lascia sia l'amministrazione sia i colleghi – pur firmatari di lettere individuali che, a parità di orario, richiamano la flessibilità tipica della professione giornalistica – in una situazione “ibrida”.
 

Entrando nel dettaglio, la parziale applicazione del CCNL dei giornalisti ha creato in questi anni una serie di controversie su vari istituti contrattuali, sulla costruzione dell'integrativo (non a caso da tre anni in fase di rinnovo) e – fatto più grave ed eticamente sensibile – sullo stesso esercizio dei diritti sindacali.
 

Infatti da un lato i colleghi giornalisti non hanno potuto votare per le Rsu e dall'altro hanno incontrato sostanziali difficoltà nell’esercitare il diritto allo sciopero durante le astensioni dal lavoro decise dalla Federazione nazionale della stampa italiana. I giornalisti – come noto – sono infatti rappresentati in esclusiva dalla Fnsi attraverso le associazioni regionali di stampa, legate da un patto di fratellanza e di reciproca non ingerenza con Cgil, Cisl, Uil e Ugl (sancito dalla presenza nel Consiglio nazionale della Fnsi di altrettanti consiglieri in rappresentanza degli interessi generali).


La Regione Marche, decisamente all'avanguardia nel panorama dell’informazione pubblica a metà degli anni Novanta, oggi appare invece attardata rispetto alla regioni più evolute che, o seguendo il modello dell'ufficio stampa tradizionale (esempio: il Consiglio dell’Emilia Romagna), o aprendo speciali agenzie quotidiane di stampa (vedi Giunta dell’Emilia Romagna, Giunta e Consiglio della Toscana), hanno da tempo riconosciuto totale dignità al lavoro giornalistico anche sul piano giuridico.


Laddove persistano resistenze, esse sono caso mai rivolte a non applicare la parte economica del CCNL giornalisti (più costoso dal punto di vista retributivo anche se percentualmente meno oneroso sotto il profilo previdenziale: l’Inpgi “pesa” infatti 7 punti percentuali meno dell’Inps), non  certo a negare la parte giuridica.


Retribuire  i giornalisti con il CCNL di categoria  senza poi poterne organizzare al meglio il lavoro (problema che si avvertirà maggiormente con la multimedialità normata dal prossimo rinnovo contrattuale), non appare infatti producente – sia oggi che in prospettiva – tanto per l'amministrazione quanto per i colleghi.
 

La linea sindacale della Fnsi, totalmente condivisa dal Sigim, è infatti chiara e resta quella che nell'aprile 2003 ha portato alla sigla del Protocollo di Intesa tra Conferenza dei Consigli regionali-FNSI-Associazione comunicazione pubblica per  l'integrale applicazione del Contratto nazionale dei giornalisti “per favorire una omogenea realtà professionale e retributiva all'interno di tutte le Regioni”. Questo Protocollo nelle Marche è rimasto disatteso.


E' infine da rilevare che l'applicazione della parte normativa del CCNL dei giornalisti, qui richiesta dal Sigim, è a costo zero per l'amministrazione (e quindi per i cittadini), né comporta miglioramenti stipendiali o privilegi di alcun genere per i suoi destinatari  rispondendo solo a logiche di semplificazione amministrativa, ottimizzazione delle risorse e chiarificazione di status.


A giudizio dei servizi legali del Sigim e della Fnsi, l'immediata modifica della normativa regionale vigente trova la sua legittimazione oggettiva anche nella necessità di qualificare il giornalista in carico alla Regione sempre più come professionista al servizio della P.A e sempre meno come dipendente pubblico – solo in subordine dotato di competenze specifiche, magari emerse successivamente alla costituzione del rapporto di lavoro.   


In secondo luogo, l’armonizzazione del trattamento contrattuale dei giornalisti della Regione Marche con quello previsto negli altri ordinamenti regionali realizzerebbe una cooperazione assai rilevante sul piano inter-regionale, atteso che la maggior parte delle altre amministrazioni ha da tempo scelto di riconoscere una piena valorizzazione professionale (sia giuridica sia economica) ai giornalisti dipendenti.   


Non a caso, già in sede di definizione dei contratti individuali, a metà degli anni Novanta, l'allora dirigente del personale della Regione Marche, dott.ssa Cristina Martellini, aveva auspicato una modifica legislativa finalizzata all'integrale applicazione del CCNL dei giornalisti.


Sono  anni che la questione della natura “ibrida” dei giornalisti in servizio presso la Regione Marche è dibattuta senza concreti passi in avanti. Chiediamo attenzione: con un modesto emendamento la questione può essere risolta entro la fine dell'anno. La modifica della L.R. n. 51/97 può  infatti trovare rapida attuazione attraverso l’introduzione di uno specifico articolo nella prossima Legge Finanziaria che accompagnerà il Bilancio di previsione 2009 della Regione, già licenziato dalla Giunta e trasmesso al Consiglio.


Sarà in tal modo possibile riconoscere il pieno status ai 15 giornalisti dipendenti  (10 alla Giunta – 4 dei quali a tempo determinato –  e 5 al Consiglio) attualmente inquadrati nelle attività di informazione.


Di seguito si riporta  la proposta di emendamento  avanzata dal Sigim.


Il comma 3 dell'art. 7 della legge regionale 6 agosto 1997 n. 51

“Il personale regionale di ruolo iscritto all'ordine dei giornalisti e che svolge mansioni giornalistiche negli uffici stampa della Regione può optare per il trattamento economico previsto dal contratto collettivo di lavoro giornalistico. In tal caso il rapporto di lavoro è trasformato in rapporto a tempo indeterminato non di ruolo”.


è modificato come segue:
 

“Al personale regionale dipendente iscritto all'Ordine dei giornalisti e che svolge mansioni giornalistiche nelle attività di informazione della Regione, si applica il trattamento giuridico ed economico previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro dei giornalisti Fnsi-Fieg”.


Restando a disposizione per ogni ulteriore approfondimento (inclusa una convocazione formale nelle sedi deputate), a nome del Consiglio direttivo del Sigim  trasmetto a tutti i migliori auguri di buon lavoro con la speranza che la soluzione di questa annosa vicenda possa significare l'avvio di una nuova fase – ben più produttiva – nei rapporti tra i giornalisti e la Regione. La Regione Marche è infatti ormai diventata il quarto editore regionale per numero di assunti dopo Caltagirone Spa, Poligrafici Spa e Rai. Una dimensione ragguardevole che suggerisce una parallela e proporzionata assunzione di responsabilità.


Cordiali saluti


Il segretario regionale
Giovanni Rossi

335 6930000         giovanni.rossi@sigim.it
320 8828772         giovanni.rossi@ilcarlino.net

 

 

Ancona, 25 novembre 2008

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