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14/01/2009 regionali

L'emendamento al decreto anticrisi sui prepensionamenti dei giornalisti è la prima positiva misura di equità sociale

L’emendamento al disegno di legge anticrisi che pone a carico dello Stato i costi dei prepensionamenti dei giornalisti, così come previsti dall’attuale legge 416 per l’editoria, è una prima risposta all’istanza forte del Sindacato dei giornalisti e del suo Istituto previdenziale.
La Federazione Nazionale della Stampa da tempo invocava una norma di salvaguardia perché l’Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenziale dei Giornalisti Italiani) non fosse più il bancomat delle ristrutturazioni delle aziende editoriali, con gli ammortizzatori sociali pagati dalla categoria mediante prelievo dai contributi che debbono essere invece destinati solo alle pensioni.
L’emendamento dell’On. Girlanda, approvato in Commissione Bilancio con il consenso del
Governo (in prima linea il Sottosegretario per l’editoria Paolo Bonaiuti) e da oggi all’esame
dell’aula alla Camera che discute il testo concordato del disegno di legge anticrisi, è un atto di equità sociale che mette sullo stesso piano di tutto il mondo del lavoro le regole per l’accesso ai diritti di protezione sociale nei casi di difficoltà e di crisi. I giornalisti finora sono, infatti, l’unica categoria chiamata a pagare direttamente con il proprio risparmio previdenziale, disoccupazione, cassaintegrazione, prepensionamenti (il costo più alto e ormai non più sostenibile).
Il riconoscimento del principio di partecipazione dello Stato appare quindi finalmente positivamente riconosciuto. La Fnsi lo considera il primo passo per l’avvio di una manovra più complessiva che riguardi tutto il settore dell’industria dell’informazione e che non può, soprattutto nel tumultuoso processo di trasformazione in atto, essere impostata a velocità ed equilibri sociali differenziati. La legge 416, e di conseguenza l’emendamento ora proposto, riguarda infatti solo le misure di prepensionamento per l’area dei quotidiani. Situazioni di criticità e necessità di intervento ci sono anche in altre aree, e con elementi di particolare preoccupazione nel settore della stampa periodica di informazione, per la quale gli ammortizzatori sociali della “416” non contemplano i prepensionamenti. Se una misura complessiva non dovesse rivelarsi possibile in questa fase del processo legislativo intrapreso, sarà necessario dare rapidamente un senso al tavolo di confronto
governativo annunciato dal Governo perché, attraverso il confronto delle parti sociali (Fieg-Fnsi), si affermi definitivamente la linea dei pari diritti di tutti i giornalisti. E’ molto importante però che oggi venga approvato il provvedimento proposto che si rapporta alla legislazione vigente e si chiede da subito l’impegno del Governo e del Parlamento per una nuova legge sull’editoria che consideri in maniera equilibrata i problemi e lo sviluppo di tutti i settori dell’industria dell’informazione.
La Fnsi ritiene che una definitiva e positiva assunzione di responsabilità degli editori per la chiusura dell’annosa vertenza contrattuale debba essere un’occasione per dare un senso forte e profondo al tavolo governativo di comune interesse, preannunciato dal Presidente del Consiglio.

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