Dalla Fnsi iniziative per la ripresa del negoziato contrattuale, la previdenza, la riforma dell'editoria
La Fnsi ha definito nel corso di due giornate di riunioni, della Segreteria nazionale e della Giunta Esecutiva, le linee guida, sia tecnico giuridiche che di sostenibilità politico sindacale, con cui la propria delegazione si ripresenterà la prossima settimana al tavolo di confronto con la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) per il rinnovo del contratto dei giornalisti italiani. Gli appuntamenti slittano di un giorno rispetto alla previsione originaria fatta alla fine dello scorso anno. Gli incontri con gli editori si terranno infatti, a Roma, il 15 e il 16 gennaio, anziché il 14 e il 15 per sopraggiunte esigenze organizzative di una delle parti.
In questo periodo, tuttavia, nello spirito dei mandati della Giunta esecutiva e delle indicazioni della Conferenza dei Comitati di redazione e dei Fiduciari, la Segreteria della Fnsi e la sua struttura tecnico operativa hanno proseguito ininterrottamente nel loro lavoro di sviluppo del negoziato sui binari degli approfondimenti e dell’esplorazione di tutte le soluzioni per un positivo sbocco per la vertenza.
Gli organi direttivi della Fnsi hanno confermato la ferma volontà di pervenire a un contratto che rinsaldi il patto generazionale, precisi gli strumenti di tutela dell’occupazione, di espressione e partecipazione sindacale, di garanzia di professionalità e qualità delle nuove realtà multimediali, allo scopo di garantire un futuro dignitoso a tutti i colleghi con adeguato potere di acquisto degli stipendi nell’ambito di una reale crescita professionale.
Il sindacato dei giornalisti attende dagli editori una risposta di respiro strategico che consenta, anche attraverso un nuovo contratto di lavoro dei giornalisti, di sostenere strategie importanti di sviluppo dell’industria dell’informazione e di recupero del valore dell’informazione professionale quale perno essenziale di un’attività che deve generare la nuova ricchezza, morale e materiale, un reale mercato del pluralismo dell’informazione.
Segreteria e Giunta della Fnsi, in questo quadro, sollecitano, nello stesso tempo, il Governo ad una accelerazione nella definizione dei percorsi per la messa a punto dei progetti di riforma della legislazione per l’editoria e l’occupazione professionale nel settore.
Gli stati generali dell’informazione, annunciati dal Sottosegretario all’Editoria, Paolo Bonaiuti, e l’impegno assunto dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per favorire la definizione delle relazioni contrattuali tra giornalisti e editori, possono diventare appuntamenti importanti. C’è bisogno di adeguata preparazione per la definizione delle linee guida sui cui far esprimere le migliori risorse dei mondi dell’editoria, del lavoro e delle istituzioni al fine di un quadro quanto più possibile condiviso degli interventi caratterizzanti di una indispensabile riforma.
Giunta e Segreteria, nel frattempo, hanno dedicato una particolare attenzione alle questioni degli interventi sociali per i giornalisti colpiti dagli stati di crisi aziendali e per i colleghi titolari di solo rapporto di lavoro autonomo.
Sul primo punto è stata confermata la linea di sostegno alle iniziative per una modifica agli ammortizzatori sociali per il settore che non possono gravare più esclusivamente sull’Inpgi e quindi sui contributi destinati a pagare le pensioni.
Sul secondo si è preso atto positivamente della decisione dell’Inpgi, non più derogabile, di applicare da quest’anno le nuove aliquote previdenziali (2/3 a carico degli editori, 1/3 a carico del giornalista, con obbligo di versamento in capo ai primi) a tutela del lavoro autonomo. Una decisione obbligata, quanto indispensabile, questa, dopo l’accordo ministeriale di 15 mesi fa e la successiva legge di conversione che aveva recepito parzialmente quell’intesa. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana continua a sostenere con forza - in un’azione condivisa anche con gli editori - l’esigenza che il governo proceda rapidamente a finanziare la seconda parte dell’intesa attraverso l’apposito fondo per gli sgravi contributivi previsti per gli editori.