Sciopero generale, la solidarietà di FNSI
Il Consiglio nazionale della Fnsi, riunito ieri a Roma, "valuta condivisibili le ragioni dello sciopero
generale indetto da Cgil e Uil per il 29 novembre contro la manovra economica del governo,
giustificate dalle misure contenute nei provvedimenti economici che penalizzano il lavoro dipendente
e i pensionati anche nel mondo dell'informazione. La Fnsi - si legge in un documento approvato
all'unanimità - è vicina ai lavoratori che scenderanno in piazza per protestare contro le politiche di
questo governo che non valorizzano il lavoro e che, anzi, mettono in discussione anche un diritto
fondamentale come quello di scioperare".
"I giornalisti - prosegue il documento - racconteranno quanto succederà nelle città italiane
perché è importante che tutti i cittadini siano informati sui motivi della protesta che ha come principale
obiettivo quello del rilancio economico e la valorizzazione dei temi del lavoro in questo Paese. La
mobilitazione è stata indetta per chiedere al governo modifiche alla manovra di bilancio considerata
'del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese e per rivendicare l'aumento del potere d'acquisto
di salari e pensioni oltre al funzionamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali'".
Purtroppo "la crisi sta continuando a colpire forte il potere d'acquisto delle famiglie e questa situazione
- prosegue la Fnsi - la stanno vivendo non solo i tantissimi giornalisti precari, ma anche quelli
contrattualizzati che vedono da anni i loro salari erosi da inflazione e ammortizzatori sociali. La fase che
attraversa l'editoria italiana registra la contrazione degli organici giornalistici e di un lavoro
professionale troppo spesso caricato su figure a vario titolo responsabilizzate, ma prive del contratto di
riferimento, quel Ccnlg che la Fnsi, proprio in questi mesi, sta cercando di portare al rinnovo dopo 12
anni di fermo contrattuale. Abbiamo un'idea di Paese in cui il lavoro giornalistico sia riconosciuto e
tutelato anche contrattualmente per la sua funzione democratica".