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02/10/2020 regionali

Ricordando Giancarlo Liuti

Autorevole, graffiante, firma da prima pagina del Resto del Carlino. Avrebbe potuto esserlo anche al Corriere della Sera, se solo lo avesse voluto. Ha preferito, pur girando l’Italia e il mondo, mantenere la base nella sua terra, da dove partivano gli editoriali che venivano letti in tutt’Italia.

Così Giancarlo Liuti, che anche noi ‘vecchi’, per lo meno del mestiere, abbiamo sempre riconosciuto come grande maestro. La sua storia è quasi una leggenda, anche solo per avere conosciuto e lavorato insieme a mostri sacri, come Enzo Biagi e Giovanni Spadolini.

Il mio ricordo più vivo non è, tuttavia, legato alla professione sul campo, ma è molto bello, e risale a tanti anni fa, penso più o meno 25, quando ci trovammo insieme a incontrare gli studenti di una scuola.

Eravamo fuori dal campo magnetico che in genere condisce le nostre giornate ‘elettriche’ in redazione e davanti ai ragazzi si cerca di dare il meglio, cioè la professione ‘vera’ scremata dal miliardo di problemi che la inquinano da sempre.

È stato un piacere ascoltarlo, dagli aneddoti della sua vita ai piccoli segreti svelati ai ragazzi. E poi il sorriso che si apriva davanti alla curiosità dei ragazzi.

Giancarlo sapeva, per esperienza e saggezza, che il cittadino dell’oggi e del domani nasce in famiglia e a scuola, possibilmente, almeno allora, con un giornale in mano. Il suo giornale poi, aveva una sensibilità particolare per le scuole, gli studenti, i percorsi educativi e non mi stupirei se scoprissi che questa ‘linea’ sia nata anche dai suoi consigli.

Ricorderò sempre quella mattina. In genere si respira sempre il peso di dover rinunciare alle poche ore libere che il lavoro ti regala. “L’energia dei ragazzi – diceva Giancarlo – è contagiosa” e aveva ragione. Conoscerlo è stato davvero un dono.