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23/03/2020 nazionali

Articolo 21 Costituzione ancora in vigore. Grave impedire le domande

Riceviamo e pubblichiamo dalla Fnsi:

"È significativo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, abbia riconosciuto l'importanza del lavoro che migliaia di cronisti stanno svolgendo in questi giorni, sottolineando che anche i giornalisti sono una categoria a rischio. È adesso necessario che l'impegno in prima linea di chi sta informando puntualmente i cittadini venga riconosciuto anche in un atto formale: è necessario che anche i giornalisti e gli operatori dell'informazione siano inseriti fra le categorie a più altro rischio di contagio. L'unità di intenti che viene richiesta a tutto il Paese in queste ore impone a tutti di fare il proprio dovere. Per questa ragione, come richiesto dalla Stampa parlamentare, è necessario che, anche nelle comunicazioni formali di provvedimenti destinati a produrre effetti per la collettività, non venga mai meno il contraddittorio con i giornalisti. La fase eccezionale che vive il Paese non può diventare il pretesto per impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro e di rivolgere domande. Chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, ha il dovere di rispondere alle domande dei giornalisti perché i cittadini hanno il diritto di conoscere. La sospensione temporanea di diritti e libertà democratiche in nome del bene supremo della salute non può giustificare in alcun modo la cancellazione del diritto di cronaca e della libertà di espressione. L'articolo 21 della Costituzione è pienamente in vigore, checché ne pensino cattivi consiglieri e improvvisati spin doctor". Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI.