L'Ordine delle Marche: "Basta con la vergogna dell'informazione a pagamento"
L’Ordine delle Marche chiede collaborazione per bloccare il fenomeno dell’informazione a pagamento (specie nelle Tv private) che squalifica il lavoro dei giornalisti. "L’informazione a pagamento - scrive il documento del Cosniglio dell'Ordine delle Marche - è una truffa contro il lettore o l’ascoltatore. La pubblicazione di una notizia su un giornale o la messa in onda di un servizio televisivo dietro un corrispettivo è contro ogni regola etica e deontologica. Purtroppo, sempre più spesso, arrivano all’Ordine segnalazioni e proteste per richieste di compensi per la realizzazione di servizi giornalistici, soprattutto televisivi. L’ultima è di una collega di un Ufficio stampa di un piccolo Comune che, chiamando la redazione di una Tv privata per segnalare un avvenimento, è stata… dirottata direttamente all’Ufficio pubblicità. La persona che ha risposto non ha chiesto neppure quale era la notizia, ma ha passato la comunicazione all’addetto al marketing. Forse è un caso estremo, ma l’informazione a pagamento, specie nelle Tv private, è diventato un fenomeno dilagante che ha assunto proporzioni intollerabili. Purtroppo diverse amministrazioni pubbliche accettano (o forse subiscono) questo stato di cose e a volte stipulano convenzioni per garantirsi una copertura informativa nei telegiornali o nelle rubriche giornalistiche. In questo caso la truffa per il lettore e l’ascoltatore è doppia perché avrà un’informazione condizionata, pagata con i soldi dei contribuenti. Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, nella sua ultima riunione, ha esaminato il problema e, all’unanimità, ha approvato un documento che condanna pesantemente questa forma di informazione e annuncia severi provvedimenti disciplinari contro giornalisti e direttori che si presteranno a questa inaccettabile mercificazione della notizia. Prima di procedere sul piano disciplinare l’Ordine delle Marche ha deciso di avviare una capillare opera di informazione e ha chiesto ai direttori di giornali, radio e Tv private una radicale inversione di tendenza. Se il malcostume (che squalifica e delegittima l’intera categoria) dovesse continuare l’Ordine procederà in maniera decisa e inflessibile nei confronti dei direttori e dei redattori che dovessero prestarsi a questo squallido mercato della notizia. Il clima di ostilità e di sfiducia (che sfocia spesso nella denigrazione e nell’insulto, se non addirittura nell’aggressione) è alimentato da questi episodi che nulla hanno a che vedere con la professione. L’Ordine delle Marche è intenzionato a rompere questa spirale che porta inevitabilmente alla delegittimazione e alla graduale perdita di fiducia dei lettori e degli ascoltatori verso tutta la categoria, senza distinzioni. I cittadini, i colleghi degli Uffici stampa, i comunicatori e gli amministratori pubblici, invece di assecondare richieste inaccettabili possono rivolgersi all’Ordine che interverrà in maniera ferma e decisa con tutti gli strumenti che la legge gli consente. L’invito è a non rassegnarsi al malcostume e a non accettare un vergognoso ricatto perché… “quello è il sistema”. Questo modo di operare squalifica l’emittente televisiva e delegittima il giornalista che perde la sua dignità professionale e diventa semplicemente un “prezzolato” della notizia. L’informazione a pagamento è la negazione della professione e l’Ordine delle Marche combatterà questa forma di degenerazione denunciando e isolando chi decide di mettersi fuori dalle regole.