Risposta di Giovanni Rossi
Lettera anticipata via e-mail Ancona, 19 febbraio 2008
Prot. n° 1026
Al presidente del Consiglio regionale delle Marche
Raffaele Bucciarelli
Piazza Cavour 23
60121 ANCONA
e p.c.
Fnsi
Corso Vittorio Emanuele II, 349
00186 ROMA
Iscritti Sigim
Oggetto: avviso pubblico per dirigente Struttura informazione
e comunicazione del Consiglio regionale delle Marche
Egregio Presidente del Consiglio regionale delle Marche,
nel ringraziarla per i tempi rapidi della sua risposta, sono dispiaciuto di notare come lei abbia purtroppo eluso i temi caldi che la nostra lettera pubblica aveva posto alla sua attenzione.
Come lei stesso conferma, nel recente passato la posizione di dirigente della Struttura informazione e comunicazione del Consiglio era stata correttamente affidata a un giornalista. Non c’era quindi alcuna necessità di un nostro intervento. E quanto al presunto silenzio-assenso del Sigim per le vostre scelte degli anni precedenti mi sembra un’evocazione ingenerosa.
Da tempo il Sigim sostiene, con forza, la necessità di una profonda riorganizzazione delle attività di informazione del Consiglio e della Giunta, un’evoluzione che per esempio prefiguri – come in altre Regioni mediaticamente più mature – la costituzione di un’agenzia di stampa unificata. In ogni caso il Sindacato giornalisti marchigiani è perfettamente libero di contestare la politica di qualsiasi editore, a maggior ragione se l’editore è pubblico. Quello che sta accadendo è che, in sostanza, c’è una redazione (l’ufficio stampa del Consiglio) e c’è un editore (la Regione), ma improvvisamente viene a mancare il “direttore”, cioè il coordinatore dell’ufficio stampa. E si pensa di sostituire questa figura fondamentale, prevista dalla legge per assicurare il diritto dei cittadini a un’informazione pubblica autonoma e indipendente, con un dirigente di area sprovvisto di titoli ma esperto di p.r. e di galateo. Come può ritenere che questo percorso sia accettato dai giornalisti marchigiani?
Il punto nodale della contestazione è chiaro: in base all’art. 9 della legge 150/2000, che per i principi generali vincola anche le Regioni al di là della loro potestà legislativa, il coordinatore dell’ufficio stampa deve essere obbligatoriamente iscritto all’Ordine dei giornalisti. E il fatto che attualmente all’interno dell’ufficio stampa del Consiglio non vi sia alcun responsabile – neppure ad interim o con qualifiche intermedie – comporta la necessità assoluta di avere un dirigente iscritto all’albo. Strutturare la redazione, creare i necessari passaggi di verifica e autonomia significa consolidare una produzione informativa sempre più credibile e competitiva. Una scelta di trasparenza e di efficienza dalla quale ci sembra assurdo vogliate ora recedere.
Questo, caro presidente, è il punto che ci separa. Vogliamo parlarne di persona come lei propone? D’accordo. Siamo disponibili a un incontro in tempi strettissimi per trovare soluzioni e dare risposte positive all’esigenza della struttura organizzativa consiliare senza per questo contravvenire al rispetto formale e sostanziale delle leggi che regolano la professione giornalistica e l’informazione pubblica. La capacità di proposta non ci è mai mancata.
Ricambio i saluti e attendo sue notizie.
Il segretario regionale
Giovanni Rossi
Cell. 335 6930000